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al testo di Salvatore Solinas
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Sono il centro del mondo. Convergono in me strade, alberi, palazzi, il groviglio di fili le automobili, gli autobus le biciclette, i guinzagli dei cani le carrozzelle, i presidi ortopedici, la spazzatura. Dentro di me la città parla con molteplici misteriose lingue che neppure a sera sanno tacere. Sono il centro del mondo. In me lo spazio dei campi arati, i filari di pioppi gli argini dei fiumi i casolari e gli orti gli ormeggi delle barche le palafitte. Tutto dentro di me parla un linguaggio che non capisco perché muto è il mio cuore. Sono il centro del mondo. Dentro di me bruciano i fuochi delle ciminiere i serbatoi d’argento i vetri a specchio delle banche l’oro delle cantine. Parlano, parlano, parlano. Non ho mai silenzio nella mia notte. A causa della mia superbia Dio mi pose all’inferno. |
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